La Moda ai tempi della regina Vittoria

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    La Moda ai tempi della regina Vittoria





    Come per il secolo precedente, il titolo di Padrona indiscussa della Moda andava alla Francia. Culla dello stile e delle nuove tendenze che si diffondevano a macchia d'olio (anche grazie all'aumentare delle riviste di Moda) verso tutti gli Stati Europei.
    Ma nonostante i suoi numerosi talenti, fu un cittadino inglese a rivoluzionare la Moda per tutta la seconda metà dell'Ottocento.
    Charles Frederick Worth , che partendo da Boume in Inghilterra e arrivando a Parigi ha diffuso il suo estro in quasi tutte le corti Europee.

    Charles Worth, era un individuo piccolo, asciutto, nervoso, quasi sempre vestito di nero, ma elegante e per molti aspetti l’epitome dell’affascinante uomo degli atelier. Gli bastava far sfilare per pochi secondi le proprie clienti per realizzare abiti appropriati alle loro caratteristiche fisiche. Non erano loro a scegliere stoffe e colori ma lui. Accettava malvolentieri clienti che non gli erano stati precedentemente presentati.
    Fu lui ad inventare l’alta moda, perché se nelle epoche precedenti il disegnatore di moda era un personaggio abituato a lavorare nell’ombra delle sue clienti, umile e anonimo, costretto a recarsi personalmente nelle abitazioni delle donne che richiedevano i suoi lavori, con Worth invece sono le signore a muoversi dalle loro case per andare nella sua bottega e attendere pazientemente il loro turno.


    Via Le Crinoline



    Siamo nella prima metà del'800 e la borghesia ha scoperto un nuovo mezzo per affermarsi: la vanità femminile.
    Ampiezza, scomodità, eccesso di decorazioni divennero le caratteristiche fondamentali dell'apparire femminile per molti decenni, segni adottati per significare una ricchezza e uno stato sociale inesprimibili altrimenti. L'unico modo consentito all'uomo di mostrare il proprio potere e differenziarsi.
    Somiglianza e uniformità, considerate i fondamenti indiscutibili della società borghese, creavano nell'individuo una situazione ambigua e ambivalente. Se da un lato essere uguale agli altri significava essere accettati, far parte del gruppo, e quindi della forza, dall'altro lato faceva sorgere il desiderio di emergere, di mostrare le proprie qualità individuali.
    La moda femminile quindi divenne lo strumento perfetto per rappresentare le differenze sociali, senza intaccare il modello etico maschile. La donna divenne una bambola da ostentare e ricoprire di decine e decine di metri di tessuti preziosi che si allargavano su Crinoline dalle dimensioni sempre più spropositate, che ostacolavano ogni semplice gesto.





    La rivoluzione di Worth fu possibile dopo aver conquistato l'imperatrice d'Austria Eugenia, che lo nominò fornitore ufficiale di corte nel 1864.
    L'imperatrice amava fare lunghe passeggiate, ma la sua passione era ostacolata dalla lunghezza e dall'ingombro delle gonne.
    Problema Risolto!
    Worth le crea un abito il cui orlo si fermava alla caviglia, composto di sottoveste corta e sopravveste drappeggiata.
    Ma non era abbastanza per Worth, lui voleva sbarazzarsi di quelle terrificanti crinoline, ormai arrivate al limite della larghezza.
    E quindi se non si potevano più allargare la soluzione era eliminarle.

    Worth le ridusse drasticamente sul davanti, spostando l'ampiezza sul dietro assunse la forma di un breve strascico. Tutto senza diminuire gli sprechi di tessuto tanto necessari.
    Infatti introdusse una sopragonna lunga fino al ginocchio, che prese il nome di tunica.

    Nel 1869 l'ampiezza della crinolina si ridusse ulteriormente trasformandosi n un sellino di crine rigido, la tornure
    (Bustle in inglese)





    che sosteneva solo la parte alta del dietro della gonna in modo da creare un effetto di ricaduta verso il basso, il suo risultato fondamentale fu quello di modificare la silhouette femminile, il davanti cominciava ad aderire al corpo e il dietro si avviava ad assumere e sostenere forme decorative sempre più complesse.(durante il periodo del passaggio del Secondo Impero e la Seconda repubblica, l'eccesso di decorazioni e di tessuto trovò anche un significato patriottico, infatti venne considerato necessario per favorire l'economia...e si lo shopping fa bene).


    Dopo la comparsa del modello Princess(abito in cui la divisione fra corpetto e gonna veniva eliminata) e del modello corazza(busto steccato che arrivava fino ai fianchi e si allungava sia sul davanti sia sul dietro) la tournure divenne un ingombro inutile e venne eliminata.

    Il trionfo del Revival


    (Anni Ottanta del'Ottocento)




    Gli anni ottanta dell'Ottocento furono caratterizzati dal ritorno del gusto storicista e quindi i nuovi modelli riproponevano il gusto e le fogge delle epoche passate.
    In questo clima ritornerà con prepotenza in voga la tournure, che dal 1883 ricomparve trionfante sotto le gonne dove rimase fino alla fine del decennio(quando verrà abbandonata definitivamente a favore di una figura verticale e di una gonna più a campana).

    Oltre alla tournure non mancavano i riferimenti al Cinquecento, come i colletti a lattuga o le ampie maniche a mantelli, stole e cappe da sera per le quali vennero utilizzate fogge maschili.
    Infine continuavano i richiami al Settecento con gli engagements, i fichu , i nastri al collo, le marsine trasformate in giacche femminili e le redingote.
    (Fichu)

    In Inghilterra il gusto venne leggermente mitigato. La tornure risaltava sempre ma sotto abiti meno "addobbati". Molto in voga era L'abito Princees per il giorno. Le maniche si assottigliano a partire dal 1887 diventando più aderenti e semplici.
    (Abito Princess)

    Maniche







    Cappelli







    Biancheria





    I Movimenti Reform


    L'intelletto contro la Moda




    Preoccupati dal vorticoso processo di omologazione in atto, nella seconda metà dell'Ottocento, e del meccanismo in virtù del quale la moda distruggeva appena nate le proprie creazioni, artisti e intellettuali tentarono di porre un freno a questa estetica dell'effimero e della vanitas proponendo modelli culturali alternativi.
    Le reazioni presero all'inizio forma di richiami ai principi originari della cultura borghese: la sobrietà, la funzionalità, il modello di vita operoso, i valori del lavoro, ma anche gli albori del femminismo.
    Alla fine degli anni quaranta dell'Ottocento, negli Stati Uniti, Amelia Bloomer aveva fondato la rivista."The Lily", che dichiarava di dedicarsi "agli interessi delle donne" e diffondeva le idee di un movimento che s'ispirava al principio di temperanza.

    Nel 1851 Mrs. Bloomer, in linea con le proprie idee, decise di adottare un abbigliamento più pratico delle ingombranti gonne con la crinolina e cominciò ad indossare corti gonnellini con pantaloni alla turca.


    La provocazione ebbe un'eco clamorosa: I giornali americani ed europei crearono un vero scandalo intorno all'eccentricità delle donne in pantaloni che minacciavano la supremazia maschile.
    Da un certo punto di vista la nuova toilette era più casta di quella usuale, non essendo soggetta a nessuno degli "incidenti" che accadevano alle donne mentre salivano in carrozza o sulle scale, ma il problema stava nei pantaloni: L'Occidente non poteva accettare che una donna indossasse l'indumento simbolo della mascolinità. In fondo nemmeno le donne erano pronte ad affrontare questo tabù.
    E per porre termine alla polemica che si era scatenata, Amelia Bloomer dovette tornare all'abbigliamento tradizionale.

    L'idea fu ripresa nel 1881 dalla viscontessa Haberton, che fondò in Inghilterra The Rational Dress Society, un movimento che interveniva sull'abito femminile in nome della salute della donna e dell'igiene, proponendo l'uso di pantaloni alla turca o di gonne-pantalone.



    Ada Baillie, della National Health Society,si rese conto che nonostante fossero trascorsi trent'anni dalla provocazione della Bloomer era ancora presto per una rivoluzione tale. Perciò ci si concentrò nella crociata contro il corsetto. Oggetto di critiche da parte dei medici.
    Il dibattito sull'abbigliamento coinvolgeva anche i principi basilari della cultura borghese più tradizionale. Una nuova concezione dell'igiene e le recenti indicazioni sanitarie combattevano il busto per il timore che la sua azione pregiudicasse la gravidanza. Questo timore poteva essere condiviso dalla società borghese, che vedeva nella maternità "il solo status possibile di un'esistenza femminile". Il risultato fu una strana alleanza fra medicina ufficiale, che temeva le malformazioni e la sterilità, e i primi movimenti che parlavano di emancipazione femminile, sia dal punto di vista del diritto di voto e di cittadinanza, sia da quello di esistenza sociale e culturale.

    The Rational Dress Society

    Fondata nel 1881.
    La Società pensava che le donne non dovessero essere costrette ad indossare quasi sette chili di biancheria intima. Realizzata in ingombranti capi di cotone, e a volte lana e flanella, decisamente più pesanti dei quelli moderni sintetici.

    Lady Harberton's Cycling Outfit

    Affinché le donne potessero praticare più facilmente il ciclismo, Lady Haberton, propose una divisa in due pezzi: una gonna indossata sotto un cappotto lungo. Idea che fu accolta da molti come ragionevole e pratica. Erano molte le relazioni di incidenti ciclistici prima di allora.

    Abbigliamento maschile


    Nell’abbigliamento maschile, nel corso dell’800, non ci furono grandi cambiamenti a parte che nel settore sportivo.

    L’abito da giorno era la redingote (finanziera) con tre bottoni e larga ai fianchi. Il vestito per le cerimonie era il frac con baveri di seta. In Inghilterra c’era lo smoking per i club, sale da fumo e biliardo.

    Le giacche erano corte o alla marinara e si usava il gilet bianco. Gli abiti interi erano in serge o in tweed operato. Con questi si adottava il gilet fantasia.

    La cravatta col frac doveva essere bianca. La camicia era di lino, col colletto alto e i polsi inamidati. Sotto si indossava una maglia di lana.

    Il soprabito più usato era il cappotto marrone, blu o grigio. Per i viaggi indossavano i soprabiti soprattutto uno (ulster) provvisto di cintura e mantellina.

    Il cilindro era molto diffuso, ma si fa strada la lobbia. Gli accessori erano i guanti, il bastone, le pipe, il fiore all’occhiello (solitamente un garofano bianco o rosso).

    I gioielli consentiti erano le spille da cravatta, i bottoni per lo sparato e i polsi, un solo anello, la catena dell’orologio.

    I capelli erano corti alle tempie e sulla nuca e lunghi sulla fronte. I giovani portavano dei baffetti sottili, mentre gli adulti folti baffi a volte rialzati e la barba.





    Abiti Da Sera







    ballgown



    Abiti Maison Worth










    Abiti da Lutto






    Edited by Dr Frankensteen - 10/9/2013, 09:28
     
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