Victorian Solstice

Posts written by Dr Frankensteen

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    Victorian Solstice è finito. Davvero. Ha fatto il suo tempo. Le nostre strade si sono separate non nel migliore dei modi. Chi rinuncia a scrivere, chi persevera. E' stato un bel sogno rovinato dalle case editrici, succhia-energie privi di storia che hanno pensato "hey, fondiamo una casa editrice!!!".
    Non ci fossero state certe case editrici, Victorian Solstice forse non sarebbe morto? Non lo so. IO credo fosse l'inevitabile fine se ti comporti in un certo modo. Le vite che marciavano nella stessa direzione sono state separate, disturbate, ferite e ora vanno ognuna per conto suo. Ho sentito tante balle, tanti insulti dietro le spalle: vaffanculo in primis.
    Finisce così qualcosa che è stato divertente, non bellissimo forse, non particolarmente pregnante.
    E' morto il RE, viva il Re.

    VC

    P.S.: Certo, serviva più maturità. NESSUNO l'ha dimostrata.E ribadisco il Nessuno. Apparire e sorridere amabilmente nelle interviste sgomitando per mettersi in mostra deve avere il suo perché, se si sacrificano lavoro e anni di collaborazione per questo. Chiedere i credits del proprio lavoro e venire offesi, di contro, forse non significa essere giusti? Forse no, sono le modalità, ma COMUNQUE si poteva parlarne . Ma è andata. L'irreparabile è stato compiuto, il sommo peccato c'è stato, gente sacra è stata toccata.
    Ed ecco che finisce così, come un bolla di sapone. Scusate tutti. Perdonate se potete e andate avanti con la vostra vita che è corta e piena di merda come la scala del pollaio, diceva mia nonna.

    Amen.

    Edited by Dr Frankensteen - 10/6/2021, 19:55
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    "Fingersmith"
    di Sarah Waters
    Virago Press
    548 pagine



    Questa è la storia di un triangolo, in cui due lati combaciano. E' la storia di un inganno costruito in anni di sotterfugi, una frode lunga una vita, anzi due. Questa è una storia d'amore immensa, ricoperta da una crosta di sangue secco e odio feroce. La storia di un amore materno andato a male, la storia di un matrimonio ottenuto con l'inganno, di uno scambio d'identità da far girare la testa.
    Questa è la storia di Susan, fingersmith (ladra) del Borough di Londra (e si legge Burrah, per chi bazzica Londra) che è una Artful Dodger in gonnella, vive nella sua famiglia anomale composta di ladri e ricettatori, e la storia di Maud, prigioniera di una grande magione piena di libri, che lei è costretta a leggere suo malgrado dallo zio (pazzo o malvagio?).
    E' la storia di "Gentleman", bello e cinico, tentatore di ereditiere che mette in moto una serie di avvenimenti inaspettati e incontrollati, al solo scopo di impossessarsi dei soldi di Maud.
    La crosta d'odio che imprigiona i protagonisti può creparsi, può nascere l'amore.
    "You found me out a Villain" - "Hai scoperto che sono il cattivo della storia" dice Gentleman. E lo dice Susan. Lo dice anche Maud. Tutti sono i villains, nessuno è buono nella feccia londinese di metà '800.
    Chapeau alla costruzione di personaggi e scene da parte di Sarah Waters. 550 pagine che lasciano veramente il segno.

    original title: Fingersmith
    ISBN 1573229725 (ISBN13: 9781573229722)
    edition language: English
    characters: Sue Trinder, Maud Lilly, Gentleman, Mrs. Sucksby
    setting: London, England (United Kingdom)

    literary awards Man Booker Prize Nominee for Shortlist (2002), Stonewall Book Award Nominee for Literature (2003), Orange Prize Nominee for Fiction Shortlist (2002), Crime Writers' Association Ellis Peters Historical Award (2002), Lambda Literary Award for Lesbian Fiction (2003)
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    ISBN 139788871686721
    edition language: Italian
    url: http://www.marcosymarcos.com/Strane_Avvent...n_Giappone.html



    Sherlockiani, Nipponofili: ecco il libro che vi riunisce in un unico movimento henna gaijin, che vi rivelerà il gap narrativo che intercorre tra la 'morte' a Reichenbach di Sherlock e il suo ritorno fra i vivi. Che ha fatto l'investigatore degli investigatori in questi anni di buio? E' andato in Giappone, per sfuggire alla rete di Moriarty affamata di vendetta.
    E in Giappone, eccolo, il Dottor Junichi Watanabe (John Watson del Sol Levante)che si trova ad ospitare il più strano dei gaijin: Sigerson-san un norvegese altissimo, magrissimo, che parla un inglese perfetto ed è disinteressatissimo a tutto fuorchè ai casi di cronaca nera.
    Watanabe descrive Sigerson-san e descrive attraverso lui ogni occidentale che si rispetti alle prese con la cultura giapponese fatta di bagni scrupolosi, niente scarpe in casa, mai mostrare sentimenti, misurare il livello di profondità dell'inchino.
    Ignorante della lingua e delle dinamiche sociali, diverso quanto un alieno, Holmes in incognito sarà ugualmente in grado di applicare il suo metodo deduttivo e risolvere misteri anche in un paese strano come il Giappone?
    Libro gradevolissimo.
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    Buongiorno a te, ignaro viandante per le vie di Londra. Sei qui per curiosare o cerchi compagnia? Per la compagnia possiamo fare tanto.
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    Il Battesimo, di Anne Perry
    Mondadori, 2003 - 404 pagine



    CITAZIONE
    Nella cupa Londra vittoriana gli orrori non finiscono mai: si è appena dissolta l'ombra di Jack lo Squartatore e già si apre una nuova indagine su un caso che si prospetta altrettanto difficile e scabroso. Tutto inizia quando viene ritrovato il cadavere di una donna, strangolata con una calza dopo essere stata legata al letto. Seguendo le orme del misterioso assassino, l'ispettore Pitt si troverà a scrutare le due anime della città, nei quartieri più miserabili come nei circoli più esclusivi. Perché il delitto non conosce distinzioni di classe.

    Vittima di un a traduzione pedestre che ha reso la lettura pesante come una cassetta di palle da cannone, nonostante tutto "Il BATTESIMO" è un buon giallo. Come da copione, Anne Perry ci consegna un colpevole al di là di ogni redenzione che danna tizio e caio a destra e sinistra nella sua discesa agli inferi. Cervellotico? Sì, come sempre. Dopotutto è un giallo vittoriano. Lungo? Un po', ma rendere la macchinosità di un'epoca fondata sull'apparire e sulla reputazione ad ogni costo richiede quelle 100-200 pagine in più (considerando che Battesimo ha 400 pagine, fate un po' voi). Bisogno matto di un dizionario dei sinonimi e dei contrari, ma avendo letto già altri libri della Perry ascrivo tutto ad un traduttore pigro e poco sensibile per il quale ogni cosa positiva è 'stupenda'.
    E poi, che cacchio c'entra il titolo? Qualcuno me lo spieghi.
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    Ciao Violet, bentornata. Quando sei pronta a partire, mandami in MP.
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    Perdonate l'ardire di farci pubblicità sul Forum Victorian Solstice, ma se a Natale siete dell'idea di comprarvi dei libri, perché non dare una possibilità alla serie "Victorian Solstice" di Federica Soprani e Vittoria Corella?
    Sono due Episodi in ebook , sono tra le 60 e le 80 pagine l'uno, e costano 1,99 euro ad episodio. Sono ambientati nel 1890, tre anni dopo gli avvenimenti di questo mondo in cui vi trovate ora.




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    La Società degli Spiriti (Episodio #1)
    reperibile su


    IBS: www.ibs.it/ebook/Corella-Vittoria/L...8866654193.html

    AMAZON: www.amazon.it/società-degli-spiriti...à+degli+spiriti

    I TUNES: https://itunes.apple.com/it/book/la-societ...659480892?mt=11





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    La Lega dei gentiluomini Rossi (Episodio #2)
    reperibile su

    AMAZON http://www.amazon.it/La-Lega-dei-gentiluom...k/dp/B00DB7O5ZK

    I-TUNES https://itunes.apple.com/it/book/la-lega-d...657560130?mt=11

    IBS.it www.ibs.it/ebook/Corella-Vittoria-S...8866653240.html



    Edited by Dr Frankensteen - 18/12/2013, 11:51
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    Amarilli73, divina, ottima Blogger su "I miei sogni tra le pagine" (eccolo: http://www.bloglovin.com/frame?blog=625468...&click=0&user=0 ).
    Benvenuta fra noi! Come dico sempre, sei libera di curiosare, esplorare, ficcanasare, toccacciare e usare il bagno. Sarò con te sempre, tranne in bagno, per aiutarti ad entrare nella nostra Londra Virtuale, che temporalmente si colloca 3 anni prima rispetto alla serie che già conosci.
    Sono la tua umilissima schiava.

    Doc/Vittoria
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    benvenuta nella londra del 1887, fai come se fossi a casa tua. Questo mondo lo conosci già e non credo possa più farti paura. Per qualunque cosa, considerami la tua umile schiava.
    Doc/Vittoria
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    Il Natale Vittoriano




    E’ difficile da immaginare, ma all’inizio del 19° secolo, il Natale veniva celebrato pochissimo, quasi per niente. Molti business neppure lo consideravano giorno di festa. Ma verso la fine del secolo era già diventato la festività più importante e celebrata dell’anno, più o meno come è considerata oggi.
    Questa trasformazione della percezione del natale avvenne molto rapidamente e interessò tutti gli strati sociali.

    Molti attribuiscono questo cambiamento alla regina Vittoria, e fu con il suo matrimonio con il tedesco Alberto di Saxe-Coburg Gotha che vennero introdotti importanti cambiamenti nei festeggiamenti. Nel 1848 l’Illustrated london News pubblicò un’illustrazione (non si stampavano ancora foto sui giornali) della famiglia reale riunita intorno ad un albero decorato alla maniera tedesca (tannenbaum). Così ogni casa in Inghilterra si procurò un albero decorato con candeline, dolcetti, frutta candita e decorazioni fatte in casa. Sotto l’abero: una serie di piccoli regali.

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    Nel 1843, Henry Cole commissionò il primo biglietto d’auguri natalizio. L’illustrazione mostrava un gruppo di persone riunite intorno ad una tavola imbandita e recava un messaggio natalizio. Venduti ad uno scellino l’uno, questi biglietti risultavano costosi per la maggior parte dei Vittoriani, quindi non immediatamente accessibili. Ma la moda prese comunque piede e molti bambini,- inclusi i figli di Vittoria – furono incoraggiati a farsi da soli i loro bigliettini natalizi. In quest’epoca di induistrializzazione, non tardarono a comparire biglietti stampati e colorati meccanicamente, il che rese più accessibile il costo del biglietto natalizio.
    Questo, insieme all’introduzione del francobollo a tariffa da mezzo penny (halfpenny postage rate), fece decollare l’industria del biglietto natalizio. Verso il 1880 si producevano già 11 milioni e mezzo di biglietti d’auguri!

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    I vittoriani lanciarono anche un’altra moda natalizia (e relativo business): Tom Smith inventò un nuovo modo di vendere dolcetti natalizi, ovvero il “Christmas cracker”, cioè cilindro di carta colorata che produce uno schiocco quando si apre e contiene una sorpresina, all’inizio dolcetti, verso la fine dell’epoca vittoriana invece si usarono piccoli doni e cappellini di carta. In inghilterra sono ancora in uso.

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    Victorian Christmas Crackers



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    I Crackers si tiravano e scoppiavano liberando dolcetti e regalini






    La decorazione della casa era un procedimento elaborato. La tradizione Medievale di usare sempreverdi continuò e si ampliò, e le decorazioni divennero sempre più importanti. Decorare le pareti con semplici rametti verdi divenne fuori moda, mantre l’uniformità, l’ordine e l’eleganza vennero molto incoraggiati. C’erano precise istruzioni nelle riviste su come decorare la casa per natale e creare la giusta atmosfera natalizia.
    Se all’inizio i doni si scambiavano a capodanno, ora la moda era scambiarseli a natale. All’inizio erano doni modesti – frutta, nocciole e noci, dolcetti e oggettini fatti a mano . Di solito venivano appesi all’albero di natale. Ma lo scambio di doni divenne centrale nei festeggiamenti, quindi i doni divennero più importanti e vennero spostati sotto l’albero.

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    Il Banchetto Natalizio affonda le sue radici nel Medioevo, ma fu durante il periodo vittoriano che assunse la forma tipica che associamo al Natale inglese. Si servivano le “mince pies” è un piatto tradizionale inglese, che viene di solito consumato nel periodo di Natale e Capodanno. All’inizio erano a base di carne, poi si iniziò a farle con ripieni diversi, non necessariamente salati o di carne, ma anche di pesce, verdure e dolci.

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    <p align="center">Victorian Mince Pies



    Il tacchino arrosto per Natale è una tradizione vittoriana (gli americani lo mangiano per il Ringraziamento) ed è il piatto forte del banchetto, ed ovviamente lo introducono i più ricchi, ma le dimensioni ne fanno il piatto centrale perfetto anche delle famiglie middle class man mano che ci si avvicina al 20simo secolo.

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    I Canti natalizi, già presenti nella tradizione, vennero resi ancor più popolari in epoca vittoriana. Nel 1833 venne pubblicato un compendio delle più popolari “carole” natalizie.
    I Vittoriani introdussero il concetto di Natale come “festa della famiglia”. La preparazione, il cibo, le decorazioni e lo scambio di doni e i giochi di società eranotutti momenti essenziali della festa e dovevano essere condivisi con tutta la famiglia.

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    Charles Dickens non inventò il Natale, come spesso sembra, ma I suoi scritti furono fondamentali nel diffondere l’idea di natale come noi oggi lo intendiamo. I temi di famiglia, carità, buona volontà, pace e felicità contengono lo spirito del Vittorianesimo e sono parte del Natale che celebriamo anche noi tutt’oggi.

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    COPERTINAamazon


    Doppia D 1: Ignizione
    Marco Siena (Autore)
    Formato: Formato Kindle
    Dimensioni file: 373 KB
    Lunghezza stampa: 212
    Utilizzo simultaneo di dispositivi: illimitato
    Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
    Lingua: Italiano
    ASIN: B00FNMI36I



    Letto in anteprima, l’attacco mi ha preso talmente che nonostante la tarda ora non riuscivo a spegnere il kindle. Lettura prima a testa alta, poi sul cuscino. A due occhi, poi ad uno. La mattina dopo avevo ancora il naso spiaccicato sul mio dispositivo di lettura, che fortunatamente si spegne da solo ed è impermeabile alla bava di chi gli dorme sopra sognando di una Italia steampunk/art decò/futurista. Questo è Ignizione di Marco Siena. Che forse è steampunk, o forse no. Forse è dieselpunk. Certamente è gloriosamente italico e retrò, ha il sapore delle avventure dei nostri nonni e bisnonni, ha la nostalgia di un’epoca dove la gente si dava del voi e aveva grande cuore e grande onore. Ignizione ha il bello delle generazioni passate che diventano contemporanee, è la visione fantascientifica di un passato prossimo venturo, ha eroi imperfetti con belle maniere. Ha un mistero orrorifico dentro, una minaccia incombente e predatori che forse non sono neppure umani.
    Un ottimo inizio.
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    La donna che collezionava farfalle
    By Bernie McGill

    eBook | 9788833970578



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    “La donna che collezionava farfalle” in originale si intitola “The Butterfly Cabinet”, ovvero lo stipo della collezione di farfalle che negli anni passa dalla padrona Harriet alla serva Maddie, metafora del ‘segreto’ che le due donne-voci narranti di questa storia condividono. Testo contemporaneo della scrittrice irlandese Bernie McGill, di ambientazione storica, il romanzo narra su due piani temporali diversi e tramite due diverse narratrici, la vicenda tragica di Chalotte Ormond, quattro anni, trovata morta soffocata nello sgabuzzino in cui era stata rinchiusa dalla madre Harriet per punizione, nel 1892. Le cose sono chiramente sfuggite di mano alla severa madre Harriet, visto l’epilogo.
    Harriet è quindi colpevole di omicidio e viene incarcerata.
    In carcere, Harriet scrive un diario e ripercorre la sua vita di nobildonna vittoriana fino alla disgrazia che la segnerà per sempre, ed è proprio questa una delle due voci narranti del romanzo. La seconda voce è quella della cameriera Maddie, in gioventù a servizio dalla nobile Harriet, testimone e complice involontaria della tragedia, che sessanta anni dopo, consapevole della propria fine imminente, racconta la sua versione della storia all’unica discendente superstite della famiglia Ormond.
    Narrata nello stile colloquiale, proprio del diario e della confessione, questo testo di 224 pagine offre una visione ‘dall’interno’ della società vittoriana, illustrandone la rigidità, le imposizioni e i sacrifici, i quali riguardavano principalmente le donne. Viene descritto in fatti il metodo educativo repressivo adottato fin da subito per trasformare le bambine in future mogli asservite ai mariti, plasmate come in un perverso gioco di matrioske dalle loro madri, anch’esse ‘formate allo scopo’ prima di loro.
    Scrittura felicissima, Bernie McGill è dotata di eleganza e di cuore quando scrive dei tormenti e delle passioni delle sue donne, la sua narrazione è fluida e la prima persona narrante, che a volte può risultare “invasiva”, in questo testo ha l’effetto di coinvolgere e dare l’impressione che la storia sia in qualche modo già dentro di te.
    Se Harriet (la padrona) nella narrazione di Maddie (la servetta) appare fredda, dura, e a tratti crudele, ecco che il suo diario ci rivela le sue paure, i suoi rimorsi ed i suoi veri tormenti rendendola tragicamente umana e umanamente spaventata. Ecco cosa scrive in carcere, dopo la nascita della sua ultimogenita che le viene portata via quasi subito:
    Cosa ricorderà di me la mia bambina? Il corpo sa tenere il ricordo prima della mente? Saprà capire, dal mio tocco e dal mio odore, che appartiene a me? Saprà essere madre, se nessuno glil’ha insegnato?
    Oppure ancora:
    La mia prigione non è questa, ma quella che porto dentro. Siamo noi a costruirci ganbbie di nostra invenzione. Non dirò mai: “Non era poi così male”; non diluirò mai la paura, lo spavento e l’orrore, perché è stato orribile in tutto e per tutto, anche peggio. Non dirò mai “E? finita” perché non sarà mai finita. Non dirò mai “Appartiene a un lontano passato” perché così non è. E’ il buco nel presente e nel futuro, in ogni mio giorno e in ogni altro giorno a venire. Non dirò mai “E’ straordinario ciò che riesce a sopportare lo spirito”, non perché non sia vero, non perché ciò che lo spirito riesce a sopportare non sia straordinario, ma perché parlarne, Perché metterlo in parole significherebbe sminuire quello che lo spirito sa conquistare.
    Chi ha interesse per il periodo storico (Il vittorianesimo) e per la storia della condizione femminile potrebbe trovare questo testo molto interessante.
    Il linguaggio, semplice quello nella confessione di Maddie, più sofisticato nel Diario di Harriet, per la sua natura è colloquiale e fa di questo libro un testo di intrattenimento di facile lettura, benché mai banale. Inoltre il dipanarsi del mistero della morte della piccola Charlotte attribuisce una dimensione da giallo ‘leggero’ che chiede di essere svelato. VOTO 5/5
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    Meridiano di sangue
    o Rosso di sera nel West
    By Cormac McCarthy

    Brossura | 9788806184506



    CITAZIONE
    In questo romanzo, siamo al confine tra Stati Uniti e Messico nel 1850, una banda di cacciatori di scalpi lascia dietro di sé una scia di sangue, sullo sfondo di una natura grandiosa e impassibile. Li comanda il corpulento giudice Holden, "enorme, bianco e glabro come un infante smisurato": un predicatore e filosofo dei deserti che trascina con sé una corte di spostati, mezzosangue e reietti armati fino ai denti, in una spirale di ferocia e morte. Con loro c'è anche un ragazzo quattordicenne: sarà quella la sua iniziazione alle spietate leggi del West, tra agguati, lunghe marce, bivacchi desolati, notti di bagordi. È il mistero del Male e della violenza la grande ossessione di McCarthy, che fa lievitare le sue storie d'orrore ad altezze epiche, sulle orme di Faulkner, cui la critica lo ha spesso avvicinato.

    Vedi il Male. Ci riesci? No sei un sopravvissuto di Auschwitz, non sei un soldato. Assistente sociale, dottore…che altro? Pensa al Male, quello assoluto. Stai scivolando verso pensieri da credente, tipo il Male è il Diavolo, vero? Torna indietro, non perderti in cose troppo alte, in spirito e pensiero. Vedi il Male, fattelo raccontare. Prendi un libro, predi Cormac Mc Carthy. Leggi Meridiano di Sangue. Incontrerai il Male per come è veramente, senza scopi, senza fini, senza direzione, senza costrutto. Questa è l’essenza del Male, una forza anarchica e del tutto disinteressata che si nutre di e stessa, e che ci sarà sempre. Come il giudice Holden, non morirà mai, perché era lì prima che il primo uomo aprisse gli occhi all’esistenza e sarà lì quando l’ultimo di noi avrà esalato l’ultimo respiro. Il Male, non la Guerra, è ciò che definisce l’umanità. La sua assenza e la sua presenza disegnano i nostri profili, che poi verranno dimenticati, cancellati, inceneriti, sbriciolati e dispersi nel deserto.
    Prosa di altissimo livello, totale disincanto e incanto senza fine. Grazie, Signor McCarthy. Ora sto molto meglio.
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    Eccoci! E’ uscito per Lite Editions il secondo episodio della serie Victorian Solstice, scritto da Vittoria Corella e Federica Soprani che si intitola “La Lega dei Gentiluomini Rossi”.

    Lo potete acquistare alla vertiginosa cifra di 1,99 da qui:

    www.lite-editions.com/ebook.php?id=480

    Per acquistare l’ebook, dovete cliccare ‘aggiungi al carrello’, Qui potete personalizzare l’ebook o aggiungere altri acquisti, ma se volete solo questo capolavoro dovete cliccare ‘procedi con l’acquisto senza personalizzare l’ebook’

    accettate condizioni e dite che siete maggiorenni (dite la verità, mi raccomando!)

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    Cliccate ‘paga’

    Lite Editions vi manderà un’email con il link per il download. Cliccatelo (o copia-incollatelo nel browser) ed il gioco è fatto!

    Formato Epub.


    A breve in tutti gli altri store online: Amazon, InmOndadori, Ibs, Bookrepublic etc etc.
398 replies since 9/7/2009
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